Quelle polpette di vitello che solo la mia nonna riusciva a fare tanto buone erano croccanti fuori e morbide dentro, uno di quei sapori che mi riportano all’infanzia.
Tutti noi abbiamo ricordi legati ai sapori del l’infanzia, di giorni speciali trascorsi con chi abbiamo amato e amiamo ancora. Spesso si tratta di ricette semplici, poco elaborate, come queste polpette di vitello, eppure tanto care alla nostra memoria emozionale e del nostro corpo: antipasti, primi piatti, secondi, contorni, dolci; ognuno di noi ha la sua portata prediletta. E quante emozioni e sensazioni connesse a quel piatto.
Chi ricorda il film animato Ratatouille: nella parte finale il critico Anton Ego assaggia la ratatouille preparata dal cuoco Rémy e gli occhi si splancano, la penna pronta a scrivere parole di fuoco cade a terra ed il viso si scioglie in un’espressione di piacere. Il sapore ha riportato alla memoria giorni felici, e tutto ciò che si prospettava come critica diviene lode. Sembra proprio che mangiare cose buone ci permetta di stare meglio e di essere più sereni.
Quando ero piccola e la mia nonna Amelia mi preparava le polpette, diceva che le aveva fatte “con i sette sentimenti”. Mi sono sempre chiesta quali potessero essere questi sentimenti, che abbiamo la capacità di infondere in ciò che realizziamo. Pensandoci su, é possibile che ognuno abbia la propria “miscela”personalizzata di emozioni positive da infondere nella preparazione del cibo prima fra tutte sicuramente l’amore per chi le mangerà.
Ingredienti (X 4 porzioni)
- 500 g. carne di vitello (meglio se macinata al momento)
- 100 g. pane raffermo
- 2 uova medie
- 100g mortadella di fegato ( o mortadella di Bologna)
- 1/2 mazzetto di prezzemolo
- 1 spicchio d’aglio
- 1 dl. vino bianco
- sale e pepe
- olio extra vergine di oliva
- noce moscata a piacere
- pane grattugiato casalingo
Procedimento
Mettere in ammollo il pane nel vino per 10 minuti o finché non risulterà morbido. Quindi strizzarlo e sbriciolarlo in una ciotola capiente.
Aggiungere al pane la carne di vitello macinata, le uova sbattute, la mortadella di fegato precedentemente tritata. Impastare il tutto aggiungendo eventualmente qualche goccia di vino bianco per amalgamare meglio. Salare poco, aggiungere il prezzemolo e l’aglio tritati finemente, la noce moscata e mescolare ancora.
Ungere i palmi delle mani con poco olio e prelevare una noce di composto e passarla tra le due mani, lavorandola fino a creare una polpetta leggermente schiacciata alle estremità . Adagiarla in un piatto fondo con il pane grattugiato e procedere a formare tante polpette quante ne permetterà l’impasto. Una volta terminate, riporre il piatto con le polpette di vitello nel frigorifero per 30’ minuti circa.
Accendere il forno a 180°C ventilato. Foderare una teglia capiente con della carta da forno e ungere con qualche cucchiaio d’olio. Adagiare le polpette di vitello, lasciando un poco di spazio tra una e l’altra ed infornare. Dopo 10’ minuti girare le polpettine con l’aiuto di una paletta per una cottura più uniforme,proseguire la cottura per altri 10’ minuti. Una volta dorate, sfornare le polpette di vitello, lasciarle intiepidire e servire.
Le polpette di vitello, come vorrebbe la tradizione, possono essere fritte direttamente in padella con abbondante olio a temperatura media per permettere una cottura uniforme anche all’interno.
Questa è una delle ricette di un libro del 1936 che la mia nonna aveva sempre in cucina, passato nelle mani di mia mamma e che oggi conservo gelosamente per passarlo nelle mani di mia figlia, una lunga storia di donne in cucina.