Una focaccia insolita, dolce , che racchiude due frutti della primavera: le fragole e il rabarbaro . Dici rabarbaro e pensi subito alle caramelle. O al liquore. E a quel sapore amarognolo ma allo stesso tempo gradevole.
Se non avete mai assaggiato il rabarbaro fresco provate ad immaginare un sapore fra il dolce e l’aspro: ad alcuni ricorderà anche i sapori nordici e britannici dove se ne fa largo uso, ma le sue peculiarità gustative e olfattive lo rendono un ingrediente davvero facile da mettere in tavola. Quando acquistate i gambi del rabarbaro sceglieteli più rossi se volete un gusto più dolce, mentre non prendete quelli troppo molli che potrebbero essere al di là del periodo ideale di maturazione. Il rabarbaro è una pianta erbacea perenne che cresce spontanea in Europa e in Asia e che può essere anche coltivata nell’orto, nell’angolo più umido. Del rabarbaro si utilizzano i gambi carnosi come ingrediente in cucina, le foglie non sono commestibili per il loro elevato contenuto di acido ossalico. Senza contare gli effetti benefici per l’organismo, conosciuti da millenni in Cina, il rabarbaro è ricco di sali minerali e fibre, e ha proprietà digestive e lassative. Cercarlo richiede un po’ di tempo perché non tutti i negozi e i mercati ortofrutticoli lo vendono: fresco proviene soprattutto dall’Olanda, ma con la tarda primavera ci si affiderà anche a qualche piccola produzione italiana, ma se avete un giardino o un terrazzo si potrebbe tentare la coltivazione.
Il rabarbaro in cucina è un vero e proprio asso nella manica per dare un tocco insolito e una nota dolce anche ai piatti salati, l’accoppiata vincente nei dolci è con le fragole, in casa mia, merito della nonna, la confettura di fragole e rabarbaro c’è da sempre.
Perché non utilizzare questi due preziosi frutti primaverili per sfornare una focaccia Integrale dolce con fragole e rabarbaro, perfetta per la colazione e la merenda ma anche un pratico dolcetto facile da trasportare per le scampagnate.
Ingredienti
- 400 g. farina di grano tenero integrale
- 150 g. acqua a temperatura ambiente
- 150 g. pasta madre (rinfrescata) o 6/7 g lievito di birra fresco
- 1 uovo (medio 55gr)
- 70 g. zucchero di canna
- 25 g. olio extravergine di oliva italiano
- 25 g. miele di acacia
- 5 g. sale
- 200 g. fragole fresche
- 250 g. steli di rabarbaro
- 1 arancia
Procedimento
Spezzettare il lievito madre in una ciotola e sciogliere nell’acqua, aggiungere il miele, la farina, l’uovo, lo zucchero, l’olio e il sale e mescolare.
Per la preparazione con lievito di birra sciogliere il lievito con 100 g di acqua presi dal tale ed il miele. Aggiungere 100 g di farina, presa dal totale, mescolare bene e porre, coperto da pellicola, in luogo tiepido e umido. Quando sulla superficie della biga si saranno formate delle piccole bolle aggiungere, alternandoli, e poco alla volta, il miele, la farina, lo zucchero, l’acqua rimanente, l’uovo e l’olio versato a filo e il sale e procedere come da ricetta.
Impastare, meglio se con l’aiuto di una planetaria, per circa 10-15 minuti sino ad ottenere un impasto liscio ed elastico (incordatura).
Lasciare lievitare per 1 ora a temperatura ambiente coperto con pellicola trasparente.
Sgonfiare l’impasto e fare un giro di pieghe: stendere in un rettangolo l’impasto e piagarlo in tre parti, ruotare di 90° e ripetere il
procedimento, in seguito riporre in frigorifero nella parte meno fredda per 8/12 ore.
Tagliare gli steli di rabarbaro a tocchetti dopo averli privati della parti più fibrose, lavare le fragole e privarle poi della parte verde, irrorare il tutto con il succo di una arancia, lasciar marinare al fresco per almeno 1 ora.
Al momento dell’utilizzo levare l’impasto dal frigorifero, oliare abbondantemente una teglia (40×30) adagiarvi la pasta e dopo 15’ minuti circa stendere delicatamente usando i polpastrelli unti d’olio.
Disporre le fragole e il rabarbaro, precedentemente sgocciolati, sulla focaccia e lasciar lievitare a temperatura ambiente per 1 ora circa.
Prima di infornare cospargere con zucchero di canna.
Cuocere in forno caldo a 200ºC gradi per 20/25’ minuti sino a leggera doratura.
Scegliere gli ingredienti per la preparazione dei lievitati delle farine di cui conosciamo la provenienza e la qualità è molto importante. Investire sulla qualità invece che sulla quantità è infatti il segreto per rispettare l’ambiente e ridurre l’impatto negativo di coltivazioni intensive che danneggiano il nostro pianeta.
Per questa preparazione ho utilizzato PRIMITIVA MOLINO PASINI farina di grano tenero INTEGRALE ottenuta da macinazione da chicco intero.
Per ottenere un prodotto ricco di fibre e unico per assorbimento, Molino Pasini utilizza solamente grani di qualità. Il prodotto ottenuto mantiene inalterate le caratteristiche organolettiche anche in surgelazione e potrebbe favorire una migliore digestione.
Molino Pasini è un’azienda specializzata nella produzione di farine di grano tenero di alta qualità, dedicate sia al consumatore finale (artigiani, grossisti e dettaglianti) sia a chi si occupa della loro trasformazione, come l’industria alimentare. Presente sul mercato da 80 anni in cui si sono susseguite ben tre generazioni.
Orientata da sempre alla qualità, già nel 1997 Molino Pasini ha conseguito la certificazione UNI EN ISO 9002 ora adeguata alle norme UNI EN ISO 22000:2500 che comportano fra l’altro un rigido controllo e rispetto delle condizioni igieniche, in applicazione alle severe regole dettate dall’HACCP. L’azienda è inoltre certificata dal Consorzio di Controllo dei Prodotti Biologici di Bologna per la produzione di farine ottenute dalla macinazione di grani da agricoltura biologica.
Molino Pasini fornisce ai propri clienti il più alto grado di sicurezza alimentare, ora anche certificato grazie all’ottenimento, con il più alto punteggio possibile, delle certificazioni internazionali BRC, IFS e KOSHER.
Queste ed altre informazioni le trovi su www.molinopasini.com