A quanto pare, la gente di Zurigo sa divertirsi sul serio e godere di tutto il meglio che la città offre: arte, design, movida e soprattutto ama mangiare.
E se qualcuno è ancora convinto, come lo ero io, che Zurigo sia la grigia capitale dei banchieri svizzeri, visitandola dopo qualche anno mi sono accorta di quanto sia vivace ed interessante.
Certo non posso negare di avere un legame particolare con la Svizzera, sono cresciuta mangiando rösti, bradwurst e Birker müsli, con una mamma è una nonna svizzere, non poteva essere altrimenti.
Ma tornare a Zurigo per un fine settimana mi ha davvero fatto rivalutare questa città con la vitalità tangibile che la contraddistingue oggi, non a caso è stata dichiarata la seconda città al mondo con la miglior qualità di vita secondo la ricerca Quality of Living 2017 redatta dalla società di consulenza statunitense Mercer.
Persino l’ex area industriale di Zurich West, un tempo paesaggio di fabbriche e cantieri navali, ha ripreso nuova vita ed oggi è uno dei quartieri più interessanti della città, dove musei, gallerie d’arte, negozi di design, ristoranti e mercati hanno preso possesso degli edifici industriali trasformandoli e riconvertendoli.
Eppure, nonostante questa spinta verso una contemporaneità sempre più cosmopolita, Zurigo non ha perso quel suo carattere pittoresco, rinnovato quotidianamente delle acque cristalline del suo lago, dalle sue 2000 fontane da cui bere acqua purissima e dalle guglie medievali delle sue chiese, che svettano su un impagabile sfondo di montagne innevate.
A cavallo della Limmat, il fiume tanto amato dagli zurighesi, il centro storico è un intricato labirinto di vicoli medievali in cui perdersi e restare incantati ad ammirare le torri della cattedrale Grossmünster che sembrano chiacchierare con il campanile della chiesa di Fraumünster con le sue splendide vetrate colorate realizzate da March Chagall.
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[tg_gallery_slider gallery_id=”12769″]Ma oltre ad appagare la vista e rilassare lo spirito Zurigo con i suoi 400.000 abitanti con di più di 170 etnie differenti offre una varietà infinita di alternative gastronomiche per saziare anche lo stomaco.
La Svizzera si sa è la patria del cioccolato e proprio passeggiando nelle strette vie del centro storico, nel quartiere Niederdorf, c’è una piccola vetrina che attira gli sguardi di tutti i golosi: è quella di Max Chocolatier il luogo ideale di tutti gli amanti del cioccolato. Piccole opere d’arte da mangiare in un boccone frutto dei cioccolatieri che lavorano ingredienti naturali di altissima qualità, trasformandoli in creazioni che seguono le stagioni: Marc de Champagne in inverno, “SchoggiPlättli” al frutto della passione in estate e praline a forma di cuore per San Valentino. Le tavolette di cioccolato, da bianco a extra-fondente, e i confetti ripieni di nocciola, cocco o chicchi di caffè deliziano i palati dei buongustai in ogni stagione, concedetevi una degustazione guidata sarà un viaggio nel viaggio.
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[tg_gallery_slider gallery_id=”12771″]Sempre nel centro storico il negozio di specialità gastronomiche Schwarzenbach da più di 100 anni è un punto di riferimento per chi abita a Zurigo e non solo. Qui è possibile ammirare e comprare a peso una infinita selezione di spezie, tea, caffè, frutta secca e pasta. Proprio di fianco si trova l’omonimo bar, specializzato in tè e caffè.
E restando nel centro pedonale è d’obbligo un assaggio del piatto simbolo di Zurigo La Zürcher geschneteltes, una sorta di spezzatino di vitello tagliato a striscioline, come solo gli autentici macellai zurighesi sanno fare, con una salsa di funghi e panna e servito rigorosamente con i rösti, il tortino di patate onnipresente in buona parte dei cantoni elvetici in tante varianti. Un ottimo indirizzo per gustarlo è la Zunfthaus zur Waag, la casa storica delle corporazioni dei tessitori della lana e del lino, oggi elegante ristorante conosciuto soprattutto per il suo lo spezzatino alla zurighese, che viene servito nell’elegante sala Biedermeier, dalla quale si gode di una vista incantevole sulla Münsterhof, una delle piazze più belle del centro storico di Zurigo. E proprio nella piazza si può ammirare il primo segno distintivo del locale: una stravagante fontana da cui, di tanto in tanto, al posto dell’acqua sgorga il vino prodotto proprio nel Canton Zurigo.
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[tg_gallery_slider gallery_id=”12773″]Un’altra esperienza culinaria da non perdere,a due passi dalla Zürich Hauptbahnhof, la stazione centrale di Zurigo, in Langstrasse, quella che era un’area-dormitorio degli operai, ghetto degli immigrati, ex Little Italy, zona dei locali a luci rosse, oggi il Krais 4, questo è il nome del quartiere, è la Soho di Zurigo, dove risiede l’anima cosmopolita e creativa della città aprono i battenti ogni giorno le boutique e la sede svizzera di Google, melting pot di peruviani, italiani, svizzeri, africani.
Qui, allineandosi perfettamente allo spirito del quartiere, sorge un piccolo universo parallelo dal fascino spontaneo e informale: il ristorante Neni che offre un mix mediorientale ben interpretato, cucina vegetariana e vegana. Aperto ininterrottamente dal mattino presto alla tarda sera è il luogo ideale per colazione, pranzo e cena o un semplice spuntino. Neni, presente in molte altre città europee, nato da una idea di Haya Molcho, originaria di Israele, e dei suoi quattro figli: Nuriel, Elior, Nadiv e Ilan le lettere iniziali dei nomi hanno dato origine al nome del ristorante. Da non perdere, se siete in compagnia, il Neni’s Meze una carrellata di preparazioni dall’antipasto al dolce in porzioni da condividere da assaporare accompagnate dal delizioso tè verde alla menta ghiacciato molto orientale.
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[tg_gallery_slider gallery_id=”12775″]Il ristorante, aperto al pubblico è parte integrante del 25hours Hotel Langstrasse, un rifugio dall’anima pop nel cuore pulsante del quarto distretto. Camere insonorizzate con ogni comfort e una enorme cabina doccia in cristallo direttamente in camera, che tutti vorremmo avere in casa nostra, una Freitag, le borse fatte con teloni dismessi dei camion che hanno conquistato il mondo, a disposizione per lo shopping e una polaroid per immortalare il ricordo del proprio passaggio in hotel.
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[tg_gallery_slider gallery_id=”12777″]Impossibile non passare almeno a dare un’occhiata da Hiltl il ristorante vegetariano più antico d’Europa, a due passi da Bannofstrasse, da quattro generazioni nelle mani della stessa famiglia, inaugurato più un secolo fa, quando la cucina vegetariana suscitava sarcasmi, oggi il ristorante è uno dei simboli gastronomici della città sulla Limmat. Qui, oltre che alla carte, si può mangiare scegliendo dal ricco buffet pagando “a peso” alla cassa.
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[tg_gallery_slider gallery_id=”12781″]L’ultimo saluto a Zurigo non può che essere nella via più famosa e ricca di negozi, la Banhofstrasse, dove far tappa al Rooftop Restaurant all’ultimo piano della boutique Modissa per un sorprendente brunch domenicale accompagnato da champagne e vista panoramica sui tetti della città.
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[tg_gallery_slider gallery_id=”12779″]Sempre sulla stessa via c’è Sprüngli il tempio della pasticceria dove restare ammaliati di fronte alle piramidi di Luxemburgerli, dolcetti simili ai macaron, a tutti i gusti possibili e immaginabili, assaggiate quello al caffè e quello alla rosa.
Un ultimo consiglio: Per muoversi velocemente e spendendo poco in città conviene procurarsi la Zürichcard che permette di viaggiare su tutti i mezzi pubblici (tram, traghetti e funivia compresi) e di usufruire di sconti un po’ ovunque. L’alternativa è girare in bicicletta il servizio di noleggio Züri Rollt è gratuito.
Un ultimo sguardo allo splendido Angelo Custode, opera della artista Niki De Saint Phalle, sospeso nella galleria della Stazione e il pensiero già proiettato alla prossima visita, magari per i mercatini di Natale per acquistare i famosi Tirgell, biscotti speziati di farina e miele tipici di Natale.
Ecco Zurigo è così: un arcobaleno di vite e provenienze che vive il piacere di stupirsi ogni giorno della propria città e lo trasmette a chi la visita.