Nella frenetica Milano, la dove i locali nascono come funghi e a volte durano quanto la vita di una farfalla, tra un tramezzino vegano, un’esperienza stellata e una pizza gourmet c’è un locale che affonda le sue radici proprio nella storia della città.
Le case di ringhiera a Milano sono un simbolo, un modo di raccontare la storia della città attraverso i suoi ballatoi e le sue corti, quella mescolanza di tradizioni legata al grande boom dell’immigrazione da ogni angolo d’Italia per cercare fortuna nella grande città
Tante storie una accanto all’altra, la rappresentazione di una quotidianità individuale e collettiva, la mescolanza di tante cucine regionali differenti riunite sotto lo stesso tetto.
È proprio questa la filosofia di Dinette, a due passi da Porta Vittoria, dove mangiare tipico a Milano in modo originale, circondati da pareti con mattoni a vista e un colorato arredo in stile vintage con tanto di vecchie insegne e bancone di mescita in legno.
Ma particolarità del locale salta agli occhi guardando le proposte della cucina: il menu suddiviso in “mezze del ballatoio”, “intenditori” e “ricette della festa”.
Un modo insolito di mangiare che offre la possibilità avere anche dei piccoli assaggi, appunto le mezze porzioni, per permettere di gustare più piatti dalla cucina: un omaggio allo spirito perduto della vecchia casa di “ringhiera” quello della convivialità e della buona cucina casalinga fatta di sapori ormai dimenticati.
Un giro dello stivale che spazia dal vitello tonnato, preparato con l’inconsueto reale di manzo, alla tartare di fassona, al calamaro ripieno servito con purè, fatto in casa, ed erbette, allo sgombro con crema di cavolfiori e aceto Balsamico, da non perdere le buone polpette al sugo e i pici toscani all’aglione con briciole di pane, pecorino e guanciale croccante. Piatti che fanno di nuovo apprezzare la cucina casalinga quasi dimenticata da condividere con gli amici o da assaporare da soli con la possibilità di assaggiare più portate.
Dinette, come le vecchie osterie di un tempo, è aperto sin dalla metà mattinaper un caffè o un cappuccino con una fetta di torta o per le meravigliose crostate fatte in casa, da assaggiare la crostata con la marmellata di visciole o la nuova torta con cioccolato e mandorle.
Da non perdere il mitico pranzo della domenica ormai introvabile.
Una piacevole realtà dove sentirsi un po’ coccolati dai sapori della cucina della nonna.