Cosa c’è di più invitante di una frittura prodotta in casa e condivisa in compagnia? Un delizioso fritto misto all’italiana, pesce croccante, sfiziose e leggere frittelle coinvolgono tutti i nostri sensi in un’esperienza di piacere completa alla quale non si deve rinunciare.
Non è vero che fritta è buona pure una scarpa, partiamo da questo presupposto. Bisogna saper friggere, conoscere le temperature, la materia che si frigge, la quantità che si immerge. Il fritto è l’unica cottura in cui rimangono intattele proprietà del prodotto che, con altri tipi di cottura i liquidi vanno via mentre invece con l’involucro che c’è nel processo di frittura tutto rimane integro all’interno. Fritto è meglio, basta usare un olio buono, così spiega lo chef Pasquale Torrente.
Friggere, dunque, non è diabolico. In quantità moderata, la frittura, non solo non nuoce alla salute ma nemmeno alla bilancia, l’importante è seguire alcuni accorgimenti per ridurre l’assorbimento dei grassi basterà mantenere la temperatura dell’olio vicino ai 180°C e basterà friggere pochi elementi alla volta asciugandoli poi su carta assorbente, il fritto può essere inserito in una dieta sana ed equilibrata che, insieme al giusto stile di vita, aiuta a prevenire l’insorgere di molte malattie, persino la cucina vegana la annovera nelle tipologie di cottura consentite. Certo la scelta dell’olio utilizzato è sicuramente di rilevante importanza.
Da oltre trent’anni Olitalia, sinonimo di qualità e bontà, si impegna nella realizzazione di oli ed aceti, dalla selezione delle materie prime fino alle certificazioni di qualità, con uno sguardo attento alla salute e al benessere, per offrire solo i migliori prodotti possibili. E, uno dei frutti di questo impegno è Frienn, come ha ben illustrato Gianni Tognoni, direttore commerciale Italia di Olitalia, durante la presentazione avvenuta a Milano negli scorsi giorni.
Il nome del prodotto è l’esatta traduzione dal dialetto napoletano di “friggendo” Frienn, perfetto richiamo alla tecnica di cottura celebrata in tutta la penisola, ma soprattutto al Sud, in regioni come la Campania dove la tradizione l’annovera tra i capisaldi della cucina casalinga e non solo. Frienn è il risultato di un lungo percorso di ricerca intrapreso dall’azienda in collaborazione con l’Università degli Studi di Bologna e il celebre chef Pasquale Torrente, patron del ristorante “Al Convento” di Cetara e curatore della friggitoria di Eataly a Roma, noto a tutti come “il re del fritto“.
Frienn rappresenta una vera innovazione grazie alla ricerca condotta con l’Università di Bologna è stato individuato in una pianta mediterranea: il rosmarino, un elemento prezioso. L’estratto di rosmarino infatti rallenta l’ossidazione in frittura, non contiene clorofilla e non rilascia sapori. La formulazione sapientemente perfezionata da Pasquale Torrente che, grazie alla sua esperienza ha potuto valutare attentamente ogni risultato pratico, è olio di girasole ad alto contenuto di acidi oleici, completamente privo di olio di palma, un prodotto ottimo per questo genere di cottura: elevata stabilità alle alte temperature, elevato punto di fumo, totale assenza di schiuma in frittura. Frienn permette di realizzare fritture chiare, leggere ed asciutte e soprattutto senza cattivi odori, uno dei problemi che ha fatto accantonare questa tipologia di cottura tra le mura di casa.
Per tornare ad assaporare un buon fritto fatto in casa lo chef Pasquale Torrente consiglia di seguire alcune semplici regole fondamentali:
Il segreto per un buon fritto è la materia prima. Dei buoni prodotti portano ad una resa eccellente: è il caso di un ottimo pescato fresco dei nostri mari o delle verdure di stagione.
Selezionati i prodotti migliori, il trucco è non eccedere nella loro lavorazione, al fine di preservane la qualità ed esaltare le caratteristiche senza il rischio di eccessive contaminazioni. Scolare ed asciugare bene gli alimenti prima di friggerli e non salare mai durante la frittura, sempre prima o dopo.
Usare sempre recipienti idonei per forma e dimensione, in rapporto alla quantità e al genere di frittura. Uno strumento indispensabile è però il termometro: facilmente reperibile sul mercato a prezzi accessibili, garantirà un risultato eccellente per tutti i tipi di frittura. Quando si realizzia un fritto operare ad una temperatura media di 160/200ºC e l’olio utilizzato non deve bruciare.
Ogni cibo ha la sua temperatura di frittura ideale e una temperatura sbagliata può compromettere infatti la riuscita del nostro fritto che risulterà molle e unto, privo di quella doratura e croccantezza che ci si aspetta.
- 160°C Frittura a temperatura moderata. Per verdure, cotolette e alimenti voluminosi.
- 170°C Frittura a temperatura elevata. Per pollo, pesce e e dolci.
- 180°C Frittura a temperatura molto elevata. Per patatine, crocchette e alimenti di piccole dimensioni.
Il tempo di cottura varia a seconda di ciò che si vuole realizzare e delle dimensioni del prodotto stesso: un supplì del peso di circa 70/75 g alla temperatura di 180° inizierà a dorarsi dopo soli 3 minuti di cottura ma ne occorreranno almeno 5 affinché la mozzarella contenuta nel cuore possa sciogliersi del tutto; una montanara impiegherà intorno ai 2 minuti in olio bollente a 230°C circa per gonfiarsi e dorarsi.
Una volta raggiunto il risultato desiderato sarà opportuno aiutarsi con una schiumarola per riporre i fritti su della carta assorbente, per fare sì che perdano l’olio in eccesso e si asciughino per bene.
Ora non resta che mettersi ai fornelli con una ricetta golosa di Pasquale Torrente : Il supplì
E come raccomanda lo chef: il fritto si mangia appena fatto e rigorosamente con le mani!
Frienn Olitalia è in vendita nelle maggiori catene di supermercati e da Eataly.
celani
Merci pour tous ces bons conseils et ces recettes délicieuses !