Con la primavera si riaccendono le luci ed i fornelli al ristorante Piccolo Lago di Mergozzo: il regno dello chef Marco Sacco
Il Ristorante Piccolo Lago riparte sotto la guida del suo instancabile timoniere: lo chef Marco Sacco, affiancato dalla splendida Raffaella, ineccepibile padrona di casa, e capo della gestione del ristorante, del sous-chef Marco Rispo con Silvestro Zanella, il Pastry chef Andrea Valle e tutta la brigata e i sommelier Alessandro Mantovani e Sayaka Anzai. un nuovo viaggio per vivere emozioni indimenticabili.
Del Ristorante Piccolo lago restano soprattutto indelebili nella memoria i sapori, i profumi i colori e la calda accoglienza di quel “sogno sull’acqua”, a circa un’ora da Milano, dove la fantasia e la creatività dello chef Marco Sacco si fondono con il territorio per viaggiare con i sensi e l’immaginazione e sentirsi un po’ a casa. Tornare in questo luogo magico sospeso tra il lago e il cielo per me è sempre una grande emozione. La giornata passata dietro le quinte di questo ristorante mi ha dato la possibilità di conoscere quella “famiglia allargata” che lo chef Marco Sacco ama creare con tutti i ragazzi dello staff, un insegnante per tanti giovani aspiranti cuochi dice:
“Se si è da soli, non si riesce a combinare niente, io sono un allenatore, e come fa un allenatore con la propria squadra, sono io che ho la responsabilità di ogni membro. Chi viene a lavorare qui, per me non è semplice manovalanza ma parte integrante di ogni piatto.”
La sua avventura è iniziata nel 1974 quando i genitori aprono questo ristorante sulle rive di uno dei più piccoli e affascinanti laghi d’Italia, circondato dalle montagne: il lago di Mergozzo che un tempo antico era l’estrema punta del ramo occidentale del lago Maggiore.
Negli anni Marco Sacco lo costruisce, lo rielabora, lo trasforma in un luogo che deve essere elegante e estremamente accogliente al tempo stesso. Negli anni Duemila arrivano riconoscimenti nazionali e internazionali. Intanto costruisce la sua storia altrove. Viaggia molto, spinto fin giovanissimo, dalla passione per il windsurf. Uomo di montagna che ama le onde. Già in questo l’indizio di qualcosa di dissonante, che sarebbe poi entrato come elemento distintivo della sua cucina.
Quest’anno l’esperienza del Piccolo Lago, la si potrà vivere in più modi e in orari flessibili. Già dallo scorso anno, il ristorante Piccolo Lago è aperto a pranzo e a cena, da giovedì a domenica, mercoledì solo a cena, lunedì e martedì giorni di riposo. Un vantaggio non da poco per gourmet seriali e buongustai occasionali che vogliano concedersi i percorsi culinari dello chef anche nei giorni infrasettimanali.
A proposito di percorsi culinari, le formule si rinnovano. Si potrà scegliere fra quattro tipologie di viaggio: il primo fa rotta verso il futuro con “Un Sacco innovativo: 10 piatti avanti” una vera e propria esplorazione culinaria tra creatività e contaminazione. Piatti innovativi quanto le sue regole che mettono in discussione il classico ordine antipasto-primo-secondo. “Lasciate ogni conoscenza, o voi che entrate”, suggerisce lo chef.
Il menu innovativo unisce più ispirazioni: tre piatti parlano della materia prima del territorio, non il solito Km. 0 ma un Km. buono che permette di cercare il meglio dalle risaie alle montagne della sua amata Val Vigezzo nel raggio di 100 Km.
La lumaca, destrutturata e ricomposta in una nuova forma, il cavolfiore, e la cipolla di Montoro trasformata nel superbo ripieno dei ravioli serviti con una soffice spuma di raro formaggio Bettelmat.
Poi tre piatti che prendono spunto dai viaggi nel mondo: prodotti, sapori e profumi, che lo chef ha incontrato nei suoi viaggi in oriente: dalla tartare di abalone, prezioso mollusco californiano chiamato anche orecchia di mare, al particolare maiale pecora ungherese.
Ancora tre piatti che hanno come riferimento i prodotti del lago nati dall’esperienza del Movimento Gente di Lago, associazione creata da Marco Sacco che si propone di tutelare e riconsegnare dignità ai pesci di acque dolci di fiumi, laghi e torrenti, movimento che vedrà, anche quest’anno numerosi interessanti appuntamenti.
Degli rappresentanti d’acqua dolce lo storione con le sue preziose uova, il salmerino e il meno noto gardon, un piccolo pesce invasivo di cui non si ha tradizione, proposto in piccole sfere con la presenza del riso carnaroli cotto a vapore e black lime, passate nella farina di riso Artemide e servite in un brodo di lago fatto con teste e lische del gardon, peperoncino, zenzero e lemongrass unione perfetta tra Oriente, Occidente.
Ed infine i dolci, che sono il frutto della contaminazione di questi tre mondi: il latte in tre consistente servito con del rabarbaro e la perfetta tarte Tatin di mele renette.
Per ritrovare gli indimenticabili sapori dei piatti che hanno fatto la storia del Piccolo Lago, un tuffo nei classici con il viaggio 10 piatti indietro: per assaggiare la Storia del Piccolo Lago con i piatti firmati dallo chef e portati con orgoglio in tutto il mondo: dal “Flan di Bettelmatt” all’”Anguilla”, dal “Topinambur” alla “Carbonara au Koque”, fino ad arrivare a “Fieno” o al “Lingotto del Mergozzo”.
C’è la possibilità, in alternativa, di compiere un terzo viaggio, che somiglia a una sorta di andata e ritorno in giornata, ed è il menu Curioso ma non troppo, 5 piatti, un buon compromesso di gola tra i “must eat”firmati Marco Sacco. Per chi vuole godere di un’esperienza totale, “In cucina con Marco” è il percorso più audace ed elettrizzante, da vivere direttamente nella sala macchine del ristorante. Nessun limite di portate, nessun programma, solo l’orario di partenza (succede sia a pranzo che a cena).
In cucina con Marco è molto più di un tavolo in cucina, va pensato piuttosto come a un biglietto di sola andata, presentandosi al Piccolo Lago per tempo come si fa nei viaggi che contano per davvero. Come all’aeroporto la partenza avrà un’ora ben precisa, le 19.30 da mercoledì a domenica (o le 12,30 da giovedì), nella cucina del Piccolo Lago, senza itinerario prestabilito.
Dopo 11 anni di due stelle Michelin e 44 anni di attività, Il Piccolo Lago è un luogo dove mangiar bene è solo un punto di partenza, qualcosa in più di un semplice ristorante, è uno scampolo di Paradiso dove lasciarsi sedurre dalla magia del cibo, sotto la guida attenta dello chef Marco Sacco e stupirsi ogni volta.
Piccolo Lago
Via Filippo Turati, 87 – Verbania
Sito: www.piccololago.it
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