Una zuppa perfetta ha pochi ma essenziali segreti: un buon brodo e verdura scelta a seconda delle esigenze e secondo stagione. Leggera, nutriente, energetica ecco cosa sapere per preparare un’ottima minestra secondo la tradizione culinaria dal Nord al Sud.
Amata o odiata che sia, una buona zuppa o minestra ha dei segreti da sapere e rispettare. La selezione della verdura è decisiva per dar “carattere” alla zuppa: light, nutriente, energetica.
La minestra inoltre non cotta troppo, è molto più buona se le verdure non sono diventate poltiglia, ma soprattutto le verdure poco cotte mantengono meglio le proprietà nutritive.
Buona norma dunque inserire più spesso nella dieta zuppe e minestre con l’utilizzo di cereali troppo spesso dimenticati come l’orzo che ha proprietà rimineralizzanti, contiene, infatti, una discreta quantità di fosforo, potassio, magnesio, ferro, zinco, silicio e calcio. Contiene, inoltre, vitamine del gruppo B e vitamina E. Ha proprietà antinfiammatorie, in particolare a carico della vescica e dell’intestino. Essendo piuttosto ricco di fibre, aiuta a regolarizzare la funzionalità intestinale ed è particolarmente utile in caso di stitichezza.
Il decotto d’orzo stimola la digestione e, se applicato sulla pelle, aiuta a risolvere le infiammazioni cutanee. Può essere utilizzato anche per fare gargarismi, in caso di infiammazioni della gola.
Cosa c’è di meglio allora di una calda zuppa d’orzo con un tocco speciale.
Ingredienti
90 g orzo perlato
100 g motzetta di manzo
30 g funghi porcini secchi
1 porro
2 carote medie
1 mazzetto erba cipollina
2 dl latte
Olio extravergine d’oliva italiano
sale, pepe
Procedimento
Sciacquare accuratamente l’orzo in uno scolapasta, quindi mettere in ammollo in acqua per almeno 30′ min.
Mondare le verdure, ridurre a cubetti regolari le carote e a rondelle il porro, compresa la parte verde. Tagliare a cubetti la motzetta, conservando alcune fette per la guarnizione finale.
In una casseruola rosolare carote e porro con una cucchiaiata di olio, unire la motzetta l’orzo sgocciolato e i funghi non ammollati.
Unire un litro abbondante di acqua bollente leggermente salata e, alla ripresa del bollore, cuocere per 20/25′ min. In seguito unire il latte e lasciar sobbollire ancora 4/5’min.
Servire unendo l’erba cipollina finemente sminuzzata e qualche fettina di motzetta.
Per questa preparazione ho utilizzato della Motzetta bovina valdostana di soli tagli di bovini allevati e cresciuti nei pascoli della Valle d’Aosta, si fregia dunque del prestigioso marchio 100% carne valdostana, una garanzia di qualità e bontà.
La carne viene lasciata a macerare insieme ad erbe di montagna, sale, spezie e aromi naturali per almeno una ventina di giorni prima di essere essiccata per un periodo che può variare da uno a tre mesi, a seconda delle dimensioni del pezzo.
Le origini della Motzetta sono molto antiche, risalgono ai tempi in cui esisteva l’esigenza di dover conservare a lungo i cibi per i periodi invernali, quando le risorse alimentari diventavano poco disponibili.