Ed eccolo Gaetano Simonato, per tutti Tano passami l’olio, sorride dietro i suoi occhiali con il suo amato sigaro tra le labbra, mentre racconta la sua storia, quella che può somigliare alla vita di tanti, ma con quell’amore speciale per la cucina che lo ha portato vent’anni orsono ad avventurarsi nel mondo della ristorazione Meneghina. Ma facciamo un passo indietro, quando appena quattordicenne cucinava per tutta la famiglia, il primo di cinque fratelli, un ragazzino diventato capofamiglia in fretta in una casa semplice di ringhiera, poi ben 17 anni anni dietro il bancone come barman, dove, come dice lui, ha iniziato a giocare con i sapori e le consistenze, già, le consistenze, come quel suo finto caviale…
E poi il profondo legame con l’olio extravergine d’oliva, quello che ha inspirato il nome del suo locale, le stelle, le padelle e gli amici di sempre, e c’erano proprio tutti a festeggiare il traguardo dei vent’anni del suo Ristorante, in prima fila lei Nadia, la moglie, anima gentile di questo luogo, colei che presenzia in sala, ieri come oggi al suo fianco, perché si sa che dietro un grande uomo c’è sempre una grande donna.
Una serata informale durante la quale Tano ha voluto offrire, oltre alla voglia di festeggiare, una carrellata significativa della sua cucina ma anche riconoscere il merito di chi da sempre ha creduto nel suo lavoro omaggiando con una padella del prestigioso gruppo Baldassarre Agnelli, simbolo proprio della sua passione per la cucina, Alberto Lupini, direttore di Italia a Tavola, Savino Vurchio, direttore di Saporie, Sonia Re, Direttore Generale dell’Associazione Professionale Cuochi Italiani, Paolo Massobrio e Marco Gatti, ideatori e curatori di Golosaria, Rosario Scarpato, presidente onorario del gruppo cuochi italiani nel mondo GVCI.
Su una lavagna bianca, al centro del locale, l’hastag significativo #nontoccatelamiapadella, il movimento di cultura gastronomica ispirato al più antico strumento di cottura che in questa occasione ha raccolto tante firme e dediche da parte di tutti i partecipanti, compresa la mia.
Tano è una persona di rara gentilezza, un amico con cui stare a chiacchierare per ore, tra una battuta scherzosa e la sua simpatica espressione “te set un barlafüs”, nonostante il traguardo dei vent’anni si rimette in gioco ogni giorno e proprio con questo suo pensiero ha dato voce alla serata così: “Questo non è un traguardo, perché siamo ben lontani dalla fine dei giochi. Siamo invece arrivati a una tappa importante con questi primi 20 anni: era necessario ricordarlo a noi stessi per spingerci a lavorare ancora meglio ed era doveroso ringraziare le persone che ci hanno aiutato a costruire quello che oggi abbiamo. E abbiamo tanto: a partire dal calore e l’affetto delle oltre 130 persone che ieri sera sono state con noi”.
Ed ecco solo alcuni dei suoi piatti serviti durante la serata e che lo hanno accompagnato negli anni
Che dire: auguri ancora Tano e a presto.
Grazie ancora a Tano per il cadeaux pensato in collaborazione con Tenuta Bianco.