DAIKON……IL GIAPPONESE DI CASA NOSTRA
Il ramolaccio può non richiamare molto alla memoria, eppure fa parte di una più vasta famiglia certamente molto nota sia in ambito fitoterapico che per quanto riguarda le abitudini culinarie, ovvero il ravanello. Rispetto al suo più noto cugino, il ramolaccio presenta però dimensioni maggiori e caratteristiche proprie anche dal punto di vista degli effetti fitoterapici, che lo rendono una risorsa di grande beneficio. Nella categoria del ramolaccio rientrano in realtà otto diverse specie diffuse tra l’Europa e l’Asia centrale come germogliazioni naturali, dunque alcune caratteristiche legate all’aspetto della pianta possono leggermente variare. Le foglie possono presentare aspetto differente e i fiori variare in conformazione e colore, passando dal bianco, al giallo, al viola. Si tratta di piante perenni, come si è visto in grado di adattarsi a terreni e climi differenti, e proprio per questo particolarmente facile da coltivare. La particolarità che, come per il ravanello, rende il ramolaccio caratteristico e facilmente riconoscibile, è lo sviluppo della parte radicale, o meglio della parte che collega le tradizionali radici alle foglie. Questa parte normalmente di minuscole dimensioni in altri vegetali, può raggiungere nel ramolaccio una lunghezza di circa trenta cm e un diametro anche di dieci cm. E’ qui che risiede la maggior quantità di principi attivi, che rendono il ramolaccio una risorsa per la fitoterapia. Il ramolaccio contiene inoltre un olio piccante diffuso anche come insaporitore e condimento per piatti originali e dal sapore intenso, ma anche per tisane unito ad altre sostanze dagli effetti analoghi, per rimedi ancora più efficaci.
PRNCIPI ATTIVI E BENEFICI
Dal punto di vista dei benefici legati all’assunzione regolare, il ramolaccio può essere un utile elemento nella dieta in quanto ricco di vitamina b, benefica per l’organismo. Ad ogni modo, il ramolaccio può venire consumato anche per mitigare sintomi e disturbi: grazie alle sostanze presenti all’interno del ramolaccio, è possibile utilizzare i suoi estratti come diuretico, spasmolitico e analgesico. Si può rivelare estremamente efficace anche per disturbi legati ai reni, in particolare per le coliche renali. Viene inoltre impiegato per combattere disturbi legati al sonno, mentre originariamente veniva impiegato anche come coadiuvante per la pesca, in quanto ricco di sostanze ittiotossiche che però non sono dannose per l’uomo, che può consumare il pesce così catturato senza incorrere in rischi. Il consumo va però tenuto sotto controllo, in quanto l’assunzione in dosi massicce o per periodi di tempo prolungati può portare ad eccessiva sonnolenza.
PRODOTTI IN COMMERCIO
Il ramolaccio, dato il suo vasto impiego anche in ambito culinario, viene commercializzato in larga misura allo stato naturale, come vegetale da consumare per insaporire diversi tipi di piatti. I semi possono essere acquistati per dare vita alla propria coltivazione autonoma, in modo tale da avere sempre a disposizione la propria riserva di ramolaccio all’occasione. In commercio vi sono però anche prodotti realizzati a base di ramolaccio, come rimedi omeopatici contro problemi legati alle coliche renali o ai disturbi del sonno. Tisane, decotti e infusi possono contenere estratti di diversi elementi, tra i quali anche il ramolaccio, che assume in questo modo un sapore adatto anche a questo tipo di consumo e può essere abbinato con prodotti dalla stessa efficacia, ad esempio per disturbi legati all’insonnia. Analgesici naturali a base di ramolaccio possono essere trovati sotto forma di gocce, così come sonniferi naturali e blandi tranquillanti. I decotti, gli infusi e le tisane fatte in casa possono essere altrettanto utili, con un po’ di esperienza per selezionare gli ingredienti da abbinare a questo vegetale dal sapore così caratteristico.