Il basilico è senza alcun dubbio una delle piante aromatiche più amate e utilizzate della cucina italiana. Trionfo di sapore e colore nella pasta, in particolare quella realizzata con il pesto ligure, le sue foglie rappresentano inoltre un potente alleato per chi sceglie di curarsi con i rimedi naturali.
Coltivabile con facilità in ambito domestico all’interno di vasi o piccoli orti, l’Ocimum basilicum (questo il suo nome scientifico) è originario dell’India. Deriva il suo nome dall’espressione latina basilicum, a sua volta originata dal greco Basilikon, pianta regale. Risulta presente nei boschi italiani anche in forma selvatica con il nome scientifico di Clinopodium vulgare.
Ma storia a parte le tenere foglioline di basilico contengono preziose vitamine e sali minerali e sono un potente antiossidante in grado di proteggere il corpo dall’invecchiamento aiutando le nostre cellule nella lotta contro i radicali liberi.
Ci sono poi le proprietà “nascoste” del basilico, legate alle tradizioni popolari e magiche che si tramandano dall’antichità. Gli alchimisti ad esempio consideravano questa pianta sacra e in grado di influenzare positivamente mente e spirito e portare la felicità. In effetti il colore e il profumo del basilico tendono a mettere di buon umore.
Sicuramente il pesto è la salsa che, in assoluto, meglio ne esalta le doti
Gli ingredienti ufficiali del pesto sono costituiti naturalmente dal basilico genovese, olio extravergine ligure, pinoli, formaggio parmigiano reggiano, pecorino, aglio e sale marino grosso e, nell’antica tradizione, un gheriglio di noce.Non tutta la zona ligure è adatta per la sua coltivazione atta alla realizzazione del pesto. La zona considerata idonea a questo scopo è quella compresa tra Genova Prà a Genova Pegli.
E allora Trofie, trenette e gnocchi di patate conditi con il pesto per portare in tavola il buonumore, ma perché non utilizzarlo per un risotto diverso dal solito.
Ingredienti
- 350 g riso carnaroli
- 150 g fagiolini
- 2 patate medie
- foglie di basilico fresco
- 30 g Parmigiano Reggiano grattugiato al momento
- olio extravergine d’ oliva
- sale
Procedimento
Portare ad ebollizione 1 litro circa di acqua leggermente salata e lessare per 8/10′ minuti i fagiolini, precedentemente spuntati e tagliati a tocchetti, e le patate, private della buccia e ridotte a cubetti regolari. Scolare le verdure conservando l’acqua di cottura per la preparazione del risotto.
Riscaldare una casseruola, senza alcun condimento, unire il riso a diretto contatto con la pentola in cui verrà cotto e tostare il riso per 2′ minuti circa, muovendolo spesso con un mestolo.
Meglio una pentola in acciaio, con fondo spesso che garantisce continuità di temperatura, riducendo gli sbalzi termici.
Il calore deve essere medio-alto, evitando però di bruciare il riso.
Portare a cottura il risotto unendo l’acqua di cottura delle verdure poco alla volta mescolando il risotto frequentemente.
Unire i fagiolini e le patate a metà cottura del risotto.
A cottura ultimata, allontanare dal fuoco, unire il Parmigiano Reggiano, mantecare con olio extravergine di oliva e lasciar riposare il risotto 1/2′ minuti.
Per servire disporre il risotto nei piatti e completare con il pesto e foglie tenere di basilico fresco.
Il pesto per mantenere le proprie caratteristiche non va mai cotto.
Per questa preparazione ho utilizzato pesto fresco dell’Azienda Il Pesto di Pra’ che vanta una grande storia di famiglia che affonda le proprie radici nella terra con l’Azienda Agricola Serre sul Mare, che dai primi del ‘900, coltiva in serra l’autentico basilico genovese. Le condizioni microclimatiche e la perizia contadina rendono infatti questa pianta aromatica unica per le sue caratteristiche organolettiche.
Dal 2003 l’azienda Il Pesto di Pra’, si specializza nella produzione di Pesto fresco secondo la ricetta tipica genovese nel pieno rispetto della tradizione.
Il basilico utilizzato cresce sulle terrazze esposte al sole che digradano dalla collina verso il Mar Ligure, in strutture moderne dotate di tecnologie innovative con particolare attenzione all’ambiente e al risparmio energetico, i pannelli fotovoltaici ed il particolare sistema di riscaldamento a pavimento delle serre con caldaie a gas a condensazione ne garantiscono la riduzione delle emissioni di CO2 come pure sono stati abbattuti i costi relativi al mantenimento ottimale delle serre. Il controllo delle eventuali fitopatologie viene effettuato con metodi naturali garantendo un prodotto biologico.