Una ricetta con gli spaghetti davvero speciale: i miei spaghetti risottati con un vino d’eccezione, adagiati su un freschissimo carpaccio di gamberi.
Solo certe sere, quando al largo si possono abbracciare con lo sguardo le isole, che la foschia di calore sorprende tra cielo e mare, quando le loro forme si rivelano nel tremore del crepuscolo, pare ancora di scorgere Ulisse approdare alle Aegades, che tradotto letteralmente significa “isole delle capre”, è qui che Omero fece approdare Ulisse descrivendo nell’Odissea le caratteristiche naturali delle isole con tale chiarezza e dovizia di particolari che non si possono avere dubbi che si trattasse delle Egadi. È proprio questo Il panorama che godono le vigne a media collina, selezionate per dare il meglio per tipologia di terreno, altitudine, esposizione, e microclima conferitogli dalla vicinanza del mare. Uve che donano un vino che profuma come un cesto di frutta esotica, uno spicchio di mandarino, un grappolo di glicine e qualche viola e poi tanto mare, un salato che si fonde ed integra perfettamente col floreale e col fruttato. E proprio giocando con questi profumi ai fornelli ho pensato ad un semplice piatto di pasta.
Ingredienti
- 320 g spaghetti di ottima qualità
- 450 ml vino bianco Grillo (Aegades Fazio Wines)
- sale, pepe bianco
- 12 gamberi rossi
- finocchietto fresco
- olio extravergine d’oliva Nocellara
Procedimento
Portare ad ebollizione abbondante acqua salata.
In una padella, sufficientemente ampia, riscaldare il vino con un rametto di finocchietto e lasciar sobbollire per circa 3/4′ minuti dealcolizzando il vino.
Cuocere la pasta in acqua per 4′ minuti, ammorbidendola appena, e trasferire in padella col vino già caldo portandola a cottura mescolando di frequente.
Nel contempo privare i gamberi del carapace, conservando le teste, dividere le code a metà nel senso della lunghezza, privandole del budello intestinale, e disporre su un foglio di carta da forno, coprirle con un secondo foglio, e con l’aiuto di un batticarne o un alto oggetto pesante, battere delicatamente ottenendo, con l’aiuto di un coppapasta di 15 cm di diametro, una sorta di carpaccio, ripetendo l’operazione 4 volte, una per ogni porzione, questa preparazione può essere fatta in precedenza riponendo il tutto in freezer fino al momento dell’utilizzo.
Spremere le teste dei gamberi tenute da parte, mescolando il succo ottenuto con 4 cucchiai di olio. Allontanare dal fornello la pasta ormai giunta a cottura e mantecare con l’istinto lo di gamberi.
Disporre il carpaccio sul fondo dei piatti e ripartire gli spaghetti risottati terminando la preparazione con qualche foglia di finocchietto e pepe bianco a piacere.
Per questa preparazione ho utilizzato uno dei vini prodotti dalla casa vinicola FAZIO di Erici: Aegades ottenuto da uve Grillo in purezza (Bianco. Erice Denominazione di Origine Controllata) con macerazione a freddo delle bucce con il mosto (4°C). Pressatura soffice degli acini e fermentazione molto lenta, termocontrollata. Imbottigliamento a freddo ed affinamento in bottiglia per 4 mesi.
I vigneti della casa vinicola Fazio coprono una superficie di 100 ettari, piantati in colline a un’altitudine compresa fra i 250 e i 500 metri, in zone appositamente selezionate per la loro esposizione, le caratteristiche microclimatiche e le caratteristiche geologiche del suolo. In questi luoghi, nei quali soffiano venti di tramontana provenienti dal nord e le brezze marine, sono coltivati i vigneti della casa vinicola Fazio e che dopo il raccolto daranno vita ai vini dell’azienda. I vigneti sono prevalentemente coltivati con le tipiche varietà autoctone della Sicilia: Inzolia, Grillo, Catarratto per le uve bianche – unitamente al Moscato Bianco – e il Nero d’Avola, per quanto concerne le varietà a bacca rossa. Nei vigneti della casa vinicola Fazio sono inoltre coltivate le varietà internazionali Merlot, Cabernet Sauvignon e Syrah, conosciuto anche come Shiraz. Tuttavia, fra le uve “internazionali” la casa vinicola L’Azienda Fazio si è dedicata in modo particolare al Müller Thurgau, coltivato a un’altitudine di 500 metri, producendo con quest’uva un vino interessante.
Con lo scopo di rafforzare il legame fra territorio e produzione, la casa vinicola Fazio è stata promotrice del progetto che ha portato al riconoscimento della Denominazione d’Origine Controllata Erice.