Tornare nel Canavese per me ê sempre una gioia, questo piccolo lembo di Piemonte un po’ dimenticato me che ha tantissimo da offrire e dove la frenesia della città lascia il posto al lento scorrere della vita a misura d’uomo.
Caluso è una di queste piccole realtà che, grazie a un numeroso gruppo di volenterosi cittadini,
Ha dato origine all’associazione Caluso da Vivere che per il periodo natalizio ha messo a punto
un lungo elenco di iniziative in cui spiccano quelle di carattere gastronomico, a cui collabora Mariangela Susigan, chef stellato del ristorante Gardenia di Caluso che ha curato domenica 30 novembre nel chiostro dei frati Francescani si è svolto #3xi3 spettacolo di show-cooking in cui tre coppie di food-blogger hanno reinterpretano tre nobili prodotti canavesani: il Passito, la piattella di Cortereggio ed il salampatata di Settimo Vittone
La Piattella di Cortereggio, un fagiolo bianco rampicante, caratteristica del piccolo borgo fondato dai Romani nei pressi del torrente Orco. Forma piatta con la buccia molto sottile, veniva coltivata in campi di granoturco che fungeva da tutore e, in passato, veniva venduta o scambiata per comprare l’Uva del Monferrato. Ha rischiato l’estinzione qualche decennio fa, per poi essere riscoperta e seguita da alcuni produttori locali che si sono riuniti.
Il Salampatata, originario della seconda guerra mondiale, è un salume nato dalla grande difficoltà che i contadini della zona si videro a fronteggiare sotto bombardamento. L’aggiunta della patata, un ingrediente povero, fu il rimedio che si inventarono per rimediare alla scarsità della materia prima, la carne di maiale.
Il Passito Erbaluce, proviene dal vitigno Erbaluce, conosciuto fin dal Medioevo, è un vino DOCG che è consentito produrre solo in un’area estremamente ristretta, ovvero nelle provincie di Torino, Biella e Vercelli. Colore giallo oro o ambrato scuro, profumo delicato e sapore dolce e vellutato sono le sue caratteristiche.
Il tutto assaggiato e valutato da una giuria di tutto rispetto
Domenico Tapper-Merlo, esperto di comunicazione del territorio
Mariangela Susigan, chef stellato e patronne del ristorante Gardenia di Caluso
Fabrizio Barontini, chef e coordinatore nazionale UIR (Unione Italiana Ristoratori)
Ivano Rean Conto, Presidente Associazione Piattella di Cortereggio
Giancarlo Nobile, produttore salam d’patata trattoria san Martin
Gianluigi Orsolani,presidente Consorzio tutela vini doc Caluso Carema Canavese
Daniela Ferrando comunicatore enogastronomico www.cibvs.com
E i protagonisti ai fornelli
Paolo Pojano (chefs4passion) e Giovanna Hoang (likeeat) hanno proposto “Sigari oltre le colline”, ossia cannoli di pasta brick ripieni di salam d’patata e patate su crema di fagioli piattella alla bisque di scampi, e quenelle di scampi.
Da Barbara Zaminato e Danila Senatore (Insieme con gusto), hanno preparato “Cannolo di pasta fritta con salam d’patata e verze, riduzione di Passito” cioè paccheri fritti farciti in piedi, passati in forno, profumati con zeste di limone, impiattati con una pennellata della riduzione e rametto di timo.
E la sottoscritta con Serena Schiratto appassionata di cucina e proprietaria dello splendido B&B La finestra sul lago a Candia Canavese con un dolce “Gnocchetti di piattella canavesana, spuma e caviale di Caluso Passito” gnocchetti di fagioli presentati su zabajone e decorati con scagliette di cioccolato Bodrato al caffè e anice stellato e biscotti di meliga e caviale di passito.
E qui la ricettina
Gnocchetti di Piattella canavesana su spuma di Erbaluce di Caluso passito
Piattella canavesana
Farina di farro
3 uova fresche medie
3 paste di meliga
Burro
Sale
zucchero semolato
Erbaluce di Caluso passito
Olio di semi freddo
Cioccolato Bodrato caffè e anice stellato
pepe di Jamaica
agar agar
Fiori eduli
O germogli di honey cress
Procedimento
Mettere in ammollo e cuocere i fagioli, ridurre in purea e, meglio se ancora caldi, impastare con la farina e un pizzico di sale sino ad ottenere un impasto morbido e ricavarne dei piccoli gnocchi lisci, aggiungendo, volendo, 2 cucchiate di ricotta.
Porre sul fornello una piccola casseruola con 2 dl Erbaluce passito ben miscelato con 1 gr di agar agar e portare ad ebollizione mescolando, allentare dai fornelli e con una siringa far cadere a piccole gocce il vino nell’olio ben freddo. Si formerà il famoso caviale.
Schiacquare in acqua fredda eliminando l’olio.
In un polsonetto o in una casseruola preparare lo zabajone montando i tuorli con lo zucchero e unendo il vino passito.
Passare in padella gli gnocchi rosolandoli con burro zucchero e del pepe di Jamaica (5 spezie) pestato.
Servire terminando il piatto con scagliette di cioccolato Bodrato al caffè e anice stellato e biscotti di meliga.
Lo so che siete curiosi ma non credo abbia importanza sapere chi abbia vinto ma i piatti che hanno trasformato questi magici prodotti della tradizione canavesana in tre versioni inedite.
Io in questo angolo di Paradiso ci torno al più presto ma soprattutto consiglio di farlo a tutti voi.
Un grazie particolare a:
a Mariangela Susigan
e a Cintia Soto per le sue splendide foto
#calusodavivere
#3xi3
Una giornata da ricordare per la convivialità e per la bella collaborazione senza competitività