Quante volte prendendo tra le mani una confezione di un prodotto di una qualunque marca ci si è soffermati a pensare a chi ha coltivato la materia prima, che sia verdura, vino o quant’altro. A me restano ancora le parole di mio padre nella mente, quando mi ripeteva, prendendomi un po’ in giro, un vecchio slogan pubblicitario degli anni 70′:” a scatola chiusa compro solo,..”.Sono passati diversi anni ma la mia curiosità non demorde e sopratutto il piacere di stringere la mano a chi lavora in prima persona dietro le quinte, mi porta ad allargare la mia personale conoscenza rendendomi sempre più consapevole che il nostro magnifico stivale, tanto invidiato all’estero, è da far conoscere meglio nelle sue mille sfaccettature.E proprio per conoscere da vicino una parte importante della realtà produttiva del comparto enogastronomico dell’Emilia Romagna ho seguito un percorso che ha toccato diverse provincie andando a toccare con mano il lavoro di alcune realtà produttive di questa splendida e generosa regione.Tre intense giornate che, grazie a QUI DA NOI e a Confcooperative Fedagri, mi hanno dato modo di conoscere le produzioni di qualità di questa terra accogliente e generosa: conserve, olio extravergine di oliva, vino, formaggi, frutta, carni, aceto balsamico tradizionale e birra artigianale, il tutto grazie alle cooperative cioè a quella forma di impresa nella quale il fine e il fondamento è il soddisfacimento dei bisogni del singolo socio, dunque la comune volontà dei membri di tutelare i propri interessi di consumatori, lavoratori agricoltori, operatori culturali o altro.L’elemento distintivo e unificante di ogni tipo di cooperativa si riassume assicurando ai soci il lavoro, o beni di consumo, o servizi, a condizioni migliori di quelle che otterrebbero dal libero mercato come singoli piccoli produttori.Dall’Emilia alla Romagna, per conoscere meglio quel che arriva sulle nostre tavole.Proprio grazie alle cooperative agricole le industrie leader sul mercato possono garantire un prodotto 100% italiano, come nel caso di Conserve Italia, a pochi kilometri da Bologna, dove 49 cooperative conferiscono le materie prime destinate alla trasformazione industriale.
Conserve Italia trasforma ogni anno circa 550.000 tonnellate di materie prime, rappresentate da frutta, pomodoro e vegetali coltivati su 20.000 ettari di coltivazioni specializzate, qui nell’aria aleggia profumo di mele, il frutto in lavorazione al momento, frutta fresca trasformata che arriva sulle nostre tavole con marchi molto importanti quali Cirio, Yoga e Valfrutta. Oltre alle mele tutta la frutta, tranne ovviamente quella tropicale che viene lavorata altrove, verdure e pomodori italiani e di qualità garantita da professionisti del settore e da controlli continui degli organi competenti. Tutti abbiamo dubitato della reale provenienza delle materie prime io oggi posso dire “compro a scatola chiusa”.
A San Giovanni in Persiceto Il Birrificio Vecchia Orsa, nato nel febbraio del 2008, quando avvenne la prima cotta storica, per volere dei soci della cooperativa sociale FattoriAbilità Onlus che hanno trovato nella produzione di birra artigianale il modo per sviluppare l’obiettivo sociale di inserimento lavorativo di persone diversamente abili creando nuove formula di organizzazione del lavoro e di formazione professionale. Un interessante degustazione guidata tra le birre prodotte con orzo in diverse tostature.
La serenità all’insegna del buon vivere a Monteveglio sui colli bolognesi, all’interno del Parco dell’Abbazzia all’ Agriturismo Corte d’Aibo, qualità, cortesia, amore per la natura e un ottimo vino Pignoletto autoprodotto, il tutto all’insegna del biologico.
Altro grande esempio di cooperazione è Caviro nei pressi di Forlì, che raggruppa ben 11500 produttori, qui per intenderci viene confezionato anche il wine daily Tavernello oltre a vini di gamma superiore e si estende anche ai distillati, distinguendosi quale produttore di alcool e acido tartarico naturale ad uso farmaceutico.
Vivere l’esperienza della frangitura delle olive al Frantoio e Cantina Sociale Terra di Brisighella ascoltando la storia millenaria della coltivazione dell’ulivo in una zona estremamente interessante, tra i poggi esposti al sole e protetti dai venti freddi. La varietà predominante coltivata è la Nostrana di Brisighella. Gli oliveti coprono una superficie di circa 300 ettari con 70.000 piante d’olivo qui la raccolta viene fatta a mano per brucatura e la consegna al frantoio in piccole cassette quotidianamente. Il “Brisighello” è una DOP dal 1996, starei ore a chiacchierare con il Signor Franco, il fondatore ed ex Presidente della Cooperativa, una persona davvero speciale.
Immancabile la degustazione dell’olio franto adottobre 2015, ed un assaggio di formaggio di fossa di Perticaro e formaggi tipici dell’Appennino tosco-romagnolo con i salumi artigianali di mora romagnola con i sott’oli prodotti dal consorzio Terre di Brisighella.
Ci sono ben 4000 agricoltori che lavorano all’insegna del rispetto di un territorio che si estende da Rimini al modenese. Le rinomate produzioni di questi territori sono specializzate in kiwi, pesche, nettarine, cachi, vino, fragole, ortaggi, susine, ciliegie e pere. Agrintesa è l’azienda cooperativa leader nel comparto ortofrutticolo con ben 440.000 tonnellate di prodotto conferito dai soci e una piccola parte di produzione vitivinicola. Impossibile non sentirsi piccoli di fronte alle enormi quantità di frutta stipata nei magazzini pronta per la distribuzione.
CLAI è una cooperativa di 283 soci, formata da allevatori e da norcini che svolgono la loro attività nei vari settori dell’impresa. CLAI opera sia nell’agroalimentare che nel settore dei salumi, ma anche in quello delle carni fresche bovine e suine. Il salame CLAI è frutto di una Cooperativa che nasce nel 1962, in una terra florida e genuina, ricca di tradizioni e passioni e vuole mantenere le antiche tradizioni del territorio.
Nei pressi di Modena a Lesignana il Caseificio Quattro Madonne produce uno degli emblemi del Made in Italy nel mondo: il Parmigiano Reggiano. Sono ben 75.000 le forme prodotte ogni anno, seguendo le regole di produzione del Consorzio Parmigiano Reggiano dal ricevimento del latte dei soci della cooperativa sino alla stagionatura, passando dal controllo della granula tura della cagliata e dalla cavatura delle future forme dal siero.
Le foto appese al muro del magazzino di stagionatura, oggi provvisto di scalere antisismiche, ricordano i danni subiti dal tremendo terremoto del 20 e 29 maggio del 2012.
Da ricordare, ancora una volta, che i processi di produzione di questo prezioso formaggio sono ancora fatti manualmente.
Altra realtà produttiva alla Cantina di Carpi e Sorbara, nata agli inizi del 1900, oggi conta 1.200 produttori, qui vengono vinificate varie tipologie di Lambrusco: Sorbara, Salamino, Maestri, Marani, Viadanese ed anche Pignoletto.
I prestigiosi tre bicchieri del Gambero Rosso 2015 assegnati al Lambrusco di Sorbara in purezza, vino dedicato a Gino Friedmann.
Un pranzo all’insegna della tradizione e della simpatia del Signor Massimo alla Piazzetta del Gusto di Nonantota, il tutto esaltato dall’ Aceto Balsamico Tradizionale di Modena.
Un piacevole reincontro con il Signor Mirco, conosciuto in un’altra occasione, a Nonantola, in provincia di Modena. La Tradizione è una cooperativa di 25 piccoli artigiani soci che producono Aceto Balsamico Tradizionale di Modena IGP, prodotto utilizzando solo mosto ottenuto da uve del territorio modenese, il prezioso nettare che cela in se il segreto tramandato di padre in figlio. Poter entrare nella soffitta dove le preziose batterie e respirare i fumi preziosi è davvero affascinante.
Un percorso interessantissimo che mi ha portata a conoscere realmente chi si impegna affinché i prodotti che arrivano sulle nostre tavole siano garanzia di qualità prodotta in Italia.
Un ringraziamento particolare a Confcooperative Emilia Romagna e all’iniziativa QUI DA NOI Federagri per l’impagabile opportunità.
L’iniziativa QUI DA NOI ha l’intento di rafforzare nei consumatori la consapevolezza che acquistare un prodotto cooperativo significa condividere i valori di solidarietà e di responsabilità, che sono propri del mondo cooperativo; la cooperativa è per sua natura un soggetto di inclusione sociale che valorizza persone, ambiente e tradizioni agricole.
A tali valori intangibili si affiancano valori tangibili come la sicurezza alimentare, la qualità, la genuinità, la tracciabilità dei prodotti. Chi acquista un prodotto cooperativo porta a casa un pezzo di territorio, con la sua cultura, le sue tradizioni, i suoi sapori e matura la consapevolezza di avere contribuito alla valorizzazione del territorio stesso e del lavoro di quanti vi operano.
www.quidanoi.coopwww.facebook.com/QUI.DA.NOI.Cooperative.Agricole